Da «Wish you a Merry Christmas» a «What is really Christmas?»

Siamo ormai giunti in prossimità delle festività natalizie, “buon Natale” e “tanti auguri” accompagneranno le voci del mondo “Cristiano” nei prossimi giorni.
Luminarie, alberelli, musichette, regali, cenoni… a chi non piace l’ atmosfera che si respira in questo periodo dell’ anno, specie proprio nel momento in cui la civiltà umana sta attraversando un periodo non molto brillante?
La pace e la serenità che ci si augura a Natale sembra far rifiorire un senso di fratellanza e di amore che il Cristo lodato nei presepi natalizi ci ha insegnato a perseguire sempre.
Beh, la maggior parte delle persone pensa che il "Natale", celebrato il 25 dicembre, sia la festa che secondo la tradizione religiosa cristiana commemora la nascita di Gesù Cristo. 
Ma chi, in realtà, oggigiorno, sente di festeggiare il Natale per la stessa ragione? Chi, soprattutto, sa o si interessa di sapere cosa sia realmente il “Natale”?
Riguardo alla nascita di Cristo, la storia e le Scritture dimostrano che non ci sono elementi certi per poter affermare quando essa sia avvenuta.
La festa del 25 dicembre, sarebbe stata istituita per contrapporre una celebrazione cristiana ad una delle più importanti ricorrenze pagane che gli antichi Romani celebravano come la festa del dio Sole, che avveniva, appunto, con l’ avvento del solstizio d’inverno. Secondo fonti storiche, il culto romano risalirebbe all’imperatore Aureliano che fece del dio-Sole la principale divinità del suo impero.
Il che dimostra che il Natale festeggiato dalla società odierna, al di là dall’ essere sentito o meno, poco ha a che fare con la vera Cristianità e con l’amore per Cristo. E’ evidente, inoltre, che l’ augurio di pace, serenità e amore sia frutto di una tradizione che va perdendo via via, i propri valori, ma che accentua, però, sempre di più, la speranza che questi valori possano essere ritrovati.

(Nancy Censabella)